25 settembre 2006
Maxi raduno Erasmus italiani
Ecco qua due foto della serata di sabato, maxi raduno di Erasmus italiani a Notre Dame, che impresa e che eroi sotto il diluvio universale!!
Serata non male, non ero pero' di grandi parole, che mi stia diventando difficile parlare Italiano?! Ne dubito... Non devo e non voglio prendere l'abitudine di stare troppo con Italiani, è pericoloso!!! Comunque qualche, solo qualche, serata comunitaria ci puo' stare!
Primo giorno di corsi e l' "Erasmusità"
Finalmente il temuto ma anche tanto atteso primo giorno di corsi, o come dicono qui la rentrée, è arrivato!! Insomma, non è andata male, diciamo che ho avuto due ore dalle 8:30 alle 10:30 (che panico alzarsi alle 7:30!!!) ma di INGLESE!!!! La prof non è male, dev'essere madrelingua, provoca molto durante la lezione, diciamo che i miei compagni non sembrano amarla molto, soprattutto perché mi sa che sono più impediti di me in inglese! Comunque la lezione è interessante, un po' choccante il passaggio mentale tra duemila lingue ma si fa.
Sono stati tutti molto gentili con me, la prof un po' esaltata mi ha fatto presentare visto che era anche la giornata europea delle lingue e qualche compagna/o è venuto a parlare. Il prossimo corso è oggi pomeriggio, Analyse du récit filmique, ed è in francese quindi vediamo come andrà...
La mia teoria elaborata in questi giorni sull' "Erasmusità" diventa sempre più accreditata e trova sempre più conferme in cio' che accade intorno a me. L'essere Erasmus è una realtà a sè stante, voglio dire che veramente mi sembra di essere qualcosa di differente dal mondo degli esseri normali che girovagano attorno a me. L'espressione stessa è mutata da essere IN Erasmus ad essere UN Erasmus!! Si potrebbe quasi affermare che esista un quarto tipo di esseri viventi, per capirsi, c'è il regno vegetale, quello animale, gli umani e poi ci sono gli ERASMUS!!!! Questa è l'etichetta con cui solitamente vengo individuata e ormai mi individuo. Non sono più principalmente Irene o una ragazza o un'italiana, nooo! Sono un'Erasmus, questi esseri strani che si aggirano smarriti nelle aule o nei bar o nei supermercati che cercano di raccapezzarsi, che domandano a volte delle cose scontate e che si esprimono in modo piuttosto barbaro ma che spesso hanno anche un'aura decorativa, esotica, quasi un animale strano, mai visto, un extra terrestre da osservare con curiosità e interesse ma che comunque rimane un po' incomprensibile, misterioso o pittoresco!
Non puoi fare l'inscription pédagogique come gli altri perché sei un Erasmus, per la tua carta studenti devi aspettare una settimana perché sei un Erasmus, per iscriverti allo sport devi andare a farti fare un assegno da Madame Castro perché sei in Erasmus, non puoi aprire un conto bancario al Credit lionaise perché? Indovinato, sei un Erasmus!! E quante altre volte è stata invocata la nuova categoria aristotelica "erasmica" per dare una risposta logica e ontologicamente fondata a cio' che accadeva intorno a me ormai non me lo ricordo neanche più!! Attenzione, non bisogna solo credere che cio' comporti degli svantaggi, anzi!! Spesso è un pass-par-tout! Sei un Erasmus? Allora tutto è giustificato, è normale che tu sia un po' bizzarro, che tu non capisca, che domandi cose ovvie! Più o meno qualsiasi cavolata ti è permessa, sei un Erasmus!! E non sono poche le volte che mi è capitato di dire "Je suis Erasmus" come parola magica, un "Apritisesamo" a cui aggrapparsi in tutte le situazioni di incomprensione o di semi-pericolo interpretativo!!
Ora vi mando un bacio, pensatemi per il pome!
Sono stati tutti molto gentili con me, la prof un po' esaltata mi ha fatto presentare visto che era anche la giornata europea delle lingue e qualche compagna/o è venuto a parlare. Il prossimo corso è oggi pomeriggio, Analyse du récit filmique, ed è in francese quindi vediamo come andrà...
La mia teoria elaborata in questi giorni sull' "Erasmusità" diventa sempre più accreditata e trova sempre più conferme in cio' che accade intorno a me. L'essere Erasmus è una realtà a sè stante, voglio dire che veramente mi sembra di essere qualcosa di differente dal mondo degli esseri normali che girovagano attorno a me. L'espressione stessa è mutata da essere IN Erasmus ad essere UN Erasmus!! Si potrebbe quasi affermare che esista un quarto tipo di esseri viventi, per capirsi, c'è il regno vegetale, quello animale, gli umani e poi ci sono gli ERASMUS!!!! Questa è l'etichetta con cui solitamente vengo individuata e ormai mi individuo. Non sono più principalmente Irene o una ragazza o un'italiana, nooo! Sono un'Erasmus, questi esseri strani che si aggirano smarriti nelle aule o nei bar o nei supermercati che cercano di raccapezzarsi, che domandano a volte delle cose scontate e che si esprimono in modo piuttosto barbaro ma che spesso hanno anche un'aura decorativa, esotica, quasi un animale strano, mai visto, un extra terrestre da osservare con curiosità e interesse ma che comunque rimane un po' incomprensibile, misterioso o pittoresco!
Non puoi fare l'inscription pédagogique come gli altri perché sei un Erasmus, per la tua carta studenti devi aspettare una settimana perché sei un Erasmus, per iscriverti allo sport devi andare a farti fare un assegno da Madame Castro perché sei in Erasmus, non puoi aprire un conto bancario al Credit lionaise perché? Indovinato, sei un Erasmus!! E quante altre volte è stata invocata la nuova categoria aristotelica "erasmica" per dare una risposta logica e ontologicamente fondata a cio' che accadeva intorno a me ormai non me lo ricordo neanche più!! Attenzione, non bisogna solo credere che cio' comporti degli svantaggi, anzi!! Spesso è un pass-par-tout! Sei un Erasmus? Allora tutto è giustificato, è normale che tu sia un po' bizzarro, che tu non capisca, che domandi cose ovvie! Più o meno qualsiasi cavolata ti è permessa, sei un Erasmus!! E non sono poche le volte che mi è capitato di dire "Je suis Erasmus" come parola magica, un "Apritisesamo" a cui aggrapparsi in tutte le situazioni di incomprensione o di semi-pericolo interpretativo!!
Ora vi mando un bacio, pensatemi per il pome!
23 settembre 2006
Sommario di caccia
E' da un po' che non scrivo, lo so, ma l'ultima volta avevo preparato il mio bel post e poi non so per quale imperscrutabile ragione informatica si è tutto cancellato e ho saggiamente deciso di mandare tutto a quel paese!
Qui procede, i corsi cominceranno lunedi', sono riuscita a fare l'"inscription pédagogique" tanto agognata e sofferta e a farmi inserire nei corsi che volevo. Stasera c'è un mega meeting di tutti gli Italiani erasmus a Parigi, vedremo come andrà, anche se non credo di avere voglia di incontrarli molto spesso, se no me ne restavo in Italia per conoscere Italiani, no?
Ieri festa di compleanno di Salim e Mon, due ragazzi conosciuti nella sala informatica in università, serata ben riuscita ma troppo difficile alzarsi stamattina... Tra Jenny e Salim è scoccata la scintilla, ma era più che prevedibile, anzi quasi programmato che sarebbe successo. Anche Mon ha festeggiato il suo compleanno con Kati, l'amica tedesca di Jenny che ha il piercing più orribile che io abbia mai visto: sulla gengiva tra i due incisivi superiori!! Il punto è che Mon non sa che Kati aveva festeggiato a inizio serata anche con un altro!! Povre lui!! Sigh sigh... et elles se moquent de moi parce que je ne peux pas chasser!!! Tant pis, Mani est le meilleur!!
Baci, piiiiiiiiiiiiii
Qui procede, i corsi cominceranno lunedi', sono riuscita a fare l'"inscription pédagogique" tanto agognata e sofferta e a farmi inserire nei corsi che volevo. Stasera c'è un mega meeting di tutti gli Italiani erasmus a Parigi, vedremo come andrà, anche se non credo di avere voglia di incontrarli molto spesso, se no me ne restavo in Italia per conoscere Italiani, no?
Ieri festa di compleanno di Salim e Mon, due ragazzi conosciuti nella sala informatica in università, serata ben riuscita ma troppo difficile alzarsi stamattina... Tra Jenny e Salim è scoccata la scintilla, ma era più che prevedibile, anzi quasi programmato che sarebbe successo. Anche Mon ha festeggiato il suo compleanno con Kati, l'amica tedesca di Jenny che ha il piercing più orribile che io abbia mai visto: sulla gengiva tra i due incisivi superiori!! Il punto è che Mon non sa che Kati aveva festeggiato a inizio serata anche con un altro!! Povre lui!! Sigh sigh... et elles se moquent de moi parce que je ne peux pas chasser!!! Tant pis, Mani est le meilleur!!
Baci, piiiiiiiiiiiiii
17 settembre 2006
Amicizie internazionali e tour de force culturale!
Dai, le cose cominciano ad andare bene, la gente è arrivata a Cergy e l'univ sembra un po' più popolata! Finalmente è arrivata anche Jenny, la mia coinquilina, sembra simpatica e questi due giorni mi sono trovata piuttosto bene con lei, siamo uscite e abbiamo conosciuto un po' di mondo. Sono andata una volta in mensa a pranzare con un Italiano, 4 Brasiliani, 4 Coreani e una Polacca che vive in Spagna! Poi pero' ho conosciuto anche un'Ungherese, 3 Russi, 3 ragazzi francesi ma di origine algerina credo, oltre agli amici di Mani! Insomma, il giro di conoscenze si allarga e non di poco, molto molto interessante e stimolante! Si capisce che il mondo è pieno di mondi possibili!!! E questo mi ispira un sacco!
Ieri giornata di visita a Parigi, che faticata! Era la festa del patrimonio nazionale, quindi musei ed edifici vari erano a prezzo ridotto e noi da bravi turisti, macchina fotografica al collo, ci siamo lanciati in un giusto tour de force: Opera, Piramidi del Louvre, Musée d'Orsay, quartiere latino e meritato kebap, Notre Dame, Tour Eiffel e Champs de Mars, Arco di Trionfo, la Defense e sicuramente qualcos'altro che mi sono dimenticata nella lista! Beccatevi un po' di prove!
Io e Jenny
Io e la Tour Eiffel
Bruno e Monet (credo)
L'assenzio
La mia opera preferita al Musée d'Orsay: non sembra il muso della Dori?
Ieri giornata di visita a Parigi, che faticata! Era la festa del patrimonio nazionale, quindi musei ed edifici vari erano a prezzo ridotto e noi da bravi turisti, macchina fotografica al collo, ci siamo lanciati in un giusto tour de force: Opera, Piramidi del Louvre, Musée d'Orsay, quartiere latino e meritato kebap, Notre Dame, Tour Eiffel e Champs de Mars, Arco di Trionfo, la Defense e sicuramente qualcos'altro che mi sono dimenticata nella lista! Beccatevi un po' di prove!
Io e Jenny
Io e la Tour Eiffel
Bruno e Monet (credo)
L'assenzio
La mia opera preferita al Musée d'Orsay: non sembra il muso della Dori?
13 settembre 2006
Dimenticavo...
Altra cosa, ma secondo voi io ho l'aria da persona molto esperta del luogo?! Rispondo io: NOOO!!!!
E allora perché tutti chiedono a me informazioni?! La chambre de commerce, la tour des chenes, l'hotel non mi ricordo cosa, le bureau des bourses...
Per non parlare, sempre al supermercato ormai divenuto mia terza casa, delle vecchiette francesi che mi chiedono dove sono riposte le cose, di leggere i prezzi (che panico quando ci sono i centesimi dal 70 in su!!), mi domandano qual è il prodotto migliore e se il tal lehrdammer di sottomarca è buono o no e poi lo apre e lo tasta sotto i miei occhi!
ebbene si', capita anche questo...
E allora perché tutti chiedono a me informazioni?! La chambre de commerce, la tour des chenes, l'hotel non mi ricordo cosa, le bureau des bourses...
Per non parlare, sempre al supermercato ormai divenuto mia terza casa, delle vecchiette francesi che mi chiedono dove sono riposte le cose, di leggere i prezzi (che panico quando ci sono i centesimi dal 70 in su!!), mi domandano qual è il prodotto migliore e se il tal lehrdammer di sottomarca è buono o no e poi lo apre e lo tasta sotto i miei occhi!
ebbene si', capita anche questo...
La chapelure. Ovvero le avventure au supermarché
Tra i vari obblighi di uno studente Erasmus c'è anche quello incombente di riempire il proprio stomaco, guarda te! Dopo una settimana pero' la solita pasta con il tonno comincia a diventare un tantino noiosa e, spinta da cio', decido di prepararmi delle bistecche impanate. Dunque, cosa serve? Bè, per primo le bistecche, trovate e messe nel carrello, poi un uovo, ce l'ho già a casa, infine il pangrattato: e qui inizia l'avventura di stamane della PiccolaPi.
Bisogna sapere che non è cosi' facile trovare il pangrattato in Francia, soprattutto quando non se ne conosce il nome. Comunque, nel modo più tranquillo e sicuro di me mi appresto a cercare negli scaffali che mi sembrano più ovvi come ho sempre fatto; vado vicino ai craker, alla farina, torno poi indietro allo scaffale del pane... guarda che ti riguarda e ancora niente... possibile che in Francia non esista il pangrattato?!
Mi decido a chiedere alla commessa del reparto panificati e dolci "Excuse-moi, où est-ce que peux trouver du pain en poudre?". "Pane in polvere" mi sembrava un'ottima traduzione per pangrattato, veramente logica, chiara e efficace. La donna, pero', mi vuole rifilare della farina o un preparato per dolci, non so. Più impanicata di me chiama due colleghe in aiuto. "Je cherche du pain très fin, en poudre, c'est comme en pain schschtscht ou grattgrattgratt", il tutto accompagnato da miei folli atti, quasi gesti osceni in luogo pubblico, per mimare la "grattatura del pane". Ancora niente, mi sento sempre più frustrata e loro sempre più spaventate e desiderose di aiutarmi ma impotenti. Ormai attorno a me e alla mia mimica si è creato un folto gruppetto, circa 4 o 5 persone. Sconcertata cerco di far capire cosa voglio preparare: "Je veux préparer de la viande" (e la mostro) "avec un oeuf e du pain". Una commessa di quelle giunte in aiuto si illumina e mi fa illuminare per un istante, credo abbia la soluzione, va a cercare qualcosa e se ne torna porgendomi del pane per hamburger: NOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!
Sconfortata decido che la carne non la mangero' impanata... Nonostante tutto continuo nella mia recita grattgratt e grattuggiamento con le mani e aggiungo "comme gratinée...". Una cliente che aveva assistito a tutta la farsa interviene e pronuncia la parola "chapelure". Tutte si guardano, mi guardano e ripetono più volte "chapelure" in modo interrogativo ma anche convincente fanno "C'est suremente de la chapelure qu'elle veut...". A me questo nome non dice proprio niente, anzi mi suona un po' da cappello, capelli, pelo, pelosità, poco ispirante per essere del pangrattato! Ad ogni modo mi lascio convincere e vado alla corsia indicatami. Finalmente trovo l'agognata chapelure!!!! E ha proprio l'aria da pane grattuggiato! Ma ora sorge la questione, da quando in qua il pangrattato si trova vicino al sale, alla minestre in busta, al dado e alle spezie!?
Comunque tutto è bene quel che finisce bene!
Bisogna sapere che non è cosi' facile trovare il pangrattato in Francia, soprattutto quando non se ne conosce il nome. Comunque, nel modo più tranquillo e sicuro di me mi appresto a cercare negli scaffali che mi sembrano più ovvi come ho sempre fatto; vado vicino ai craker, alla farina, torno poi indietro allo scaffale del pane... guarda che ti riguarda e ancora niente... possibile che in Francia non esista il pangrattato?!
Mi decido a chiedere alla commessa del reparto panificati e dolci "Excuse-moi, où est-ce que peux trouver du pain en poudre?". "Pane in polvere" mi sembrava un'ottima traduzione per pangrattato, veramente logica, chiara e efficace. La donna, pero', mi vuole rifilare della farina o un preparato per dolci, non so. Più impanicata di me chiama due colleghe in aiuto. "Je cherche du pain très fin, en poudre, c'est comme en pain schschtscht ou grattgrattgratt", il tutto accompagnato da miei folli atti, quasi gesti osceni in luogo pubblico, per mimare la "grattatura del pane". Ancora niente, mi sento sempre più frustrata e loro sempre più spaventate e desiderose di aiutarmi ma impotenti. Ormai attorno a me e alla mia mimica si è creato un folto gruppetto, circa 4 o 5 persone. Sconcertata cerco di far capire cosa voglio preparare: "Je veux préparer de la viande" (e la mostro) "avec un oeuf e du pain". Una commessa di quelle giunte in aiuto si illumina e mi fa illuminare per un istante, credo abbia la soluzione, va a cercare qualcosa e se ne torna porgendomi del pane per hamburger: NOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!
Sconfortata decido che la carne non la mangero' impanata... Nonostante tutto continuo nella mia recita grattgratt e grattuggiamento con le mani e aggiungo "comme gratinée...". Una cliente che aveva assistito a tutta la farsa interviene e pronuncia la parola "chapelure". Tutte si guardano, mi guardano e ripetono più volte "chapelure" in modo interrogativo ma anche convincente fanno "C'est suremente de la chapelure qu'elle veut...". A me questo nome non dice proprio niente, anzi mi suona un po' da cappello, capelli, pelo, pelosità, poco ispirante per essere del pangrattato! Ad ogni modo mi lascio convincere e vado alla corsia indicatami. Finalmente trovo l'agognata chapelure!!!! E ha proprio l'aria da pane grattuggiato! Ma ora sorge la questione, da quando in qua il pangrattato si trova vicino al sale, alla minestre in busta, al dado e alle spezie!?
Comunque tutto è bene quel che finisce bene!
12 settembre 2006
11 settembre 2006
Il controstereotipico
E' giunta l'ora di parlare dell'unica vera nuova conoscenza che ho fatto qui, Bruno, il Napoletano più controstereotipico che esista! Prima cosa, è alto e magro magro, esattamente il contrario di come mi sono sempre figurata io i napoletani, ossia con la panza da quanto bene mangiano, o per lo meno è l'opposto dei Napoletani di O Sole mio, la pizzeria del quartiere dove abito...
Altra cosa, non mi ha ancora lodato il cibo, nè la pasta né la pizza di Napoli e non l'ho ancora sentito dire la frase "Eh, perché come si mengia a Napule..." né tanto meno parlare di come e cosa gli cucina sua mamma!!! Ancora più sconcertante mangia Kebap perché non ha ancora avuto voglia di mettersi a cucinare seriamente!! Adora il Nord e la montagna, dice di essere un tipo meditativo e di non amare troppo il casino. Insomma non ha quel forte senso di "Napolitanità" che spesso si avverte in chi è cosi' fiero della propria origine, anzi lui ha viaggiato un sacco, parla tre lingue, vorrebbe vivere in un paese multiculturale e la sua città-modello è Londra!!!
Grazie mille, Bruno, perché mi hai ricordato che non devo pensare per stereotipi e che i casi particolari sono sempre più variegati e sfumati delle generalizzazioni! Chissà che quest'avventura francese non mi porti a conoscere meglio me stessa, a cambiare il mio modo di vedere le cose e a capire un po' meglio il mio paese, fuori dai soliti stereotipi... Tenendo presente la regola di "Coinvolgimento e distacco" di M. Sclavi.
Altra cosa, non mi ha ancora lodato il cibo, nè la pasta né la pizza di Napoli e non l'ho ancora sentito dire la frase "Eh, perché come si mengia a Napule..." né tanto meno parlare di come e cosa gli cucina sua mamma!!! Ancora più sconcertante mangia Kebap perché non ha ancora avuto voglia di mettersi a cucinare seriamente!! Adora il Nord e la montagna, dice di essere un tipo meditativo e di non amare troppo il casino. Insomma non ha quel forte senso di "Napolitanità" che spesso si avverte in chi è cosi' fiero della propria origine, anzi lui ha viaggiato un sacco, parla tre lingue, vorrebbe vivere in un paese multiculturale e la sua città-modello è Londra!!!
Grazie mille, Bruno, perché mi hai ricordato che non devo pensare per stereotipi e che i casi particolari sono sempre più variegati e sfumati delle generalizzazioni! Chissà che quest'avventura francese non mi porti a conoscere meglio me stessa, a cambiare il mio modo di vedere le cose e a capire un po' meglio il mio paese, fuori dai soliti stereotipi... Tenendo presente la regola di "Coinvolgimento e distacco" di M. Sclavi.
Da sola...
Fa uno strano effetto andare a dormire da sola, non avere nessuno da salutare e a cui dare il bacino della buonanotte, a dire la verità mette proprio tristezza. Per non parlare poi del silenzio assordante della residenza ancora semi-vuota (o con inquilini fantasma che se li incroci ci puoi scambiare un bonjour-bonjour e poi si defilano vellutatamente dietro le porte...) o della cena consumata guardando il muro. Insomma, non è proprio cosi' tragica ma spero tanto che Mani mi porti le casse o le cuffiette per il lettore CD e che Jenny arrivi, a proposito, stasera torna, evviva!!! Mistero risolto, è viva ed era solo tornata in Germania! Non vedo l'ora di conoscerla! Ho proprio voglia di allargare le conoscenze. Il week-end è stato tranquillo, Cergy anzi era abbastanza morta il sabato sera, mi dicono che è perché non sono ancora arrivati tutti gli studenti. Eppure è strano perché il pomeriggio questa cittadina è cosi' viva, soprattutto il centro commerciale.
Per il resto festa di compleanno della piccola bellissima Valentine, cuginetta di Mani che si ricorda di me e che mi ha dato un bacino spontaneamente!, e passeggiata di tre ore intorno al lago vicino alla parte vecchia di Cergy, in poche parole giornata splendida anche perché qui sembra estate!
Per il resto festa di compleanno della piccola bellissima Valentine, cuginetta di Mani che si ricorda di me e che mi ha dato un bacino spontaneamente!, e passeggiata di tre ore intorno al lago vicino alla parte vecchia di Cergy, in poche parole giornata splendida anche perché qui sembra estate!
08 settembre 2006
Decalogo dei primi due giorni
Sono già passati due giorni dal mio arrivo qua, è ora di aggiornare il mondo riguardo la situazione:
1) Salute: ottima
2) Cibo: sano (ho cucinato io, eheh...)
3) Scartoffie: tante, tante, tante... e ancora non sono finite
4) Conto bancario: più leggero che alla partenza
5) Nuove conoscenze: tutor dell'accoglienza e Bruno, l'unico compatriota in Erasmus oltre a me a Cergy; ma perché siamo cosi' (dov'è la I con l'accento in Francia?!) pochi? Da un lato meglio, per carità, non voglio ghettizzarmi! Ma dall'altro proprio non capisco, è un posto moderno, organizzato bene, almeno meglio che a Padova (ma è facile!), la Castro (tipa dell'ufficio relazioni internazionali) parla italiano... chissà... Comunque qua c'è un'invasione di studenti con gli occhi a mandorla!!! Oggi una povera vietnamita è anche caduta dalle scale... quindi la vedo dura, caro Zuffe,mandarti delle foto di belle francesine, almeno per il momento...
6) Nuove conoscenze fantasma: la Tedesca che dovrebbe essere mia coinquilina, si chiama Jenny, ha lasciato delle tracce di sé ma non l'ho mai vista nè sentita, mi ha pure lasciato un scotex in cucina con scritto che si chiama Jenny, unica ragione per cui so il suo nome a proposito, e dicendomi di scriverle una mail... All'inizio ho atteso il suo arrivo, poi mi sono decisa a rispondere con un altro scotex, in mancanza ancora di avvistamenti mi sono affidata a una tecnologica mail, ma nulla... che debba passare ai segnali di fumo?!? Meglio di no, non ho ancora firmato per l'assicurazione antincendio della stanza...
7) Misteri: dov'è Jenny? Vado a Chi l'ha visto?...
8) Stanza: considerato che l'importante è avere un tetto sopra alla testa e che non ho poi fatto tanta fatica ad avercelo, devo proprio considerarmi fortunata! Ok, c'è veramente lo stretto necessario per viverci ma va bene. Allora, sono alla stanza 10B della residenza di Les Chenes d'Or di Cergy, come dire a tre minuti a piedi da tutte le cose più importanti (università, uffici, centro commerciale, metropolitana...) e a mezz'ora di RER A dalla Defense (arco di trionfo moderno di Parigi). Io e Jenny, o meglio il suo fantasma, abbiamo in comune un mini atrio di 3 metri quadrati circa, su cui si affacciano bagnetto, doccia e mini-cucina. Quando dico che c'é il minimo indispensabile, e per fortuna che c'è!, è proprio in senso letterale!!! Un esempio, quantità di forchette=2, una per me e una per Mani, al momento! Sul mini-atrio si affacciano anche le due stanze, quella a destra è la mia; c'è un letto (questo normale non mini), un tavolo maxi (che occupa un terzo di stanza, sarà per invitare gli studenti a studiare con sollecitudine...), una finestra, un lavandino, uno specchio, anzi due, ma uno è troppo in alto e mi vedo solo la fronte, un armadio grande (siiiii!!!) e uno scaffale. Altro fatto positivo: sono a piano terra e nella residenza non c'è l'ascensore!
9) Cergy: estremamente moderna come città, basti pensare che l'edificio dell'università ha sette piani. Tutto sembra uguale pero' già comincio a capire e non mi sono ancora persa clamorosamente!!! (solo un po' dentro il Centro Commerciale)
10)L'amour: tutto bene, questi primi giorni mi ha tanto aiutato ad orientarmi e a non farmi sentire sola e abbandonata coma l'aratro in mezzo alla maggese... e la Castro ironizza che tutte le ragazze italiane arrivano con l'accompagnatore!
Tranquilli quindi, me la sto cavando bene!
Un bacio e a presto!!
1) Salute: ottima
2) Cibo: sano (ho cucinato io, eheh...)
3) Scartoffie: tante, tante, tante... e ancora non sono finite
4) Conto bancario: più leggero che alla partenza
5) Nuove conoscenze: tutor dell'accoglienza e Bruno, l'unico compatriota in Erasmus oltre a me a Cergy; ma perché siamo cosi' (dov'è la I con l'accento in Francia?!) pochi? Da un lato meglio, per carità, non voglio ghettizzarmi! Ma dall'altro proprio non capisco, è un posto moderno, organizzato bene, almeno meglio che a Padova (ma è facile!), la Castro (tipa dell'ufficio relazioni internazionali) parla italiano... chissà... Comunque qua c'è un'invasione di studenti con gli occhi a mandorla!!! Oggi una povera vietnamita è anche caduta dalle scale... quindi la vedo dura, caro Zuffe,mandarti delle foto di belle francesine, almeno per il momento...
6) Nuove conoscenze fantasma: la Tedesca che dovrebbe essere mia coinquilina, si chiama Jenny, ha lasciato delle tracce di sé ma non l'ho mai vista nè sentita, mi ha pure lasciato un scotex in cucina con scritto che si chiama Jenny, unica ragione per cui so il suo nome a proposito, e dicendomi di scriverle una mail... All'inizio ho atteso il suo arrivo, poi mi sono decisa a rispondere con un altro scotex, in mancanza ancora di avvistamenti mi sono affidata a una tecnologica mail, ma nulla... che debba passare ai segnali di fumo?!? Meglio di no, non ho ancora firmato per l'assicurazione antincendio della stanza...
7) Misteri: dov'è Jenny? Vado a Chi l'ha visto?...
8) Stanza: considerato che l'importante è avere un tetto sopra alla testa e che non ho poi fatto tanta fatica ad avercelo, devo proprio considerarmi fortunata! Ok, c'è veramente lo stretto necessario per viverci ma va bene. Allora, sono alla stanza 10B della residenza di Les Chenes d'Or di Cergy, come dire a tre minuti a piedi da tutte le cose più importanti (università, uffici, centro commerciale, metropolitana...) e a mezz'ora di RER A dalla Defense (arco di trionfo moderno di Parigi). Io e Jenny, o meglio il suo fantasma, abbiamo in comune un mini atrio di 3 metri quadrati circa, su cui si affacciano bagnetto, doccia e mini-cucina. Quando dico che c'é il minimo indispensabile, e per fortuna che c'è!, è proprio in senso letterale!!! Un esempio, quantità di forchette=2, una per me e una per Mani, al momento! Sul mini-atrio si affacciano anche le due stanze, quella a destra è la mia; c'è un letto (questo normale non mini), un tavolo maxi (che occupa un terzo di stanza, sarà per invitare gli studenti a studiare con sollecitudine...), una finestra, un lavandino, uno specchio, anzi due, ma uno è troppo in alto e mi vedo solo la fronte, un armadio grande (siiiii!!!) e uno scaffale. Altro fatto positivo: sono a piano terra e nella residenza non c'è l'ascensore!
9) Cergy: estremamente moderna come città, basti pensare che l'edificio dell'università ha sette piani. Tutto sembra uguale pero' già comincio a capire e non mi sono ancora persa clamorosamente!!! (solo un po' dentro il Centro Commerciale)
10)L'amour: tutto bene, questi primi giorni mi ha tanto aiutato ad orientarmi e a non farmi sentire sola e abbandonata coma l'aratro in mezzo alla maggese... e la Castro ironizza che tutte le ragazze italiane arrivano con l'accompagnatore!
Tranquilli quindi, me la sto cavando bene!
Un bacio e a presto!!
06 settembre 2006
La partenza si avvicina...
Domani è il fatidico giorno, la partenza!!! Che avverrà dall'aeroporto di Treviso, dopo le 8 di sera. Ebbene sì, anche il momento dell'ultima serata a casa, dell'ultima dormitina nel mio letto è arrivato... fa un effetto un po' strano, comincio a entrare in contatto con l'idea della partenza (per forza, ho dovuto anche farla la valigia che non si chiuderà mai!!)ma mi sa che dovrò proprio sbatterci contro e cominciare a sentire un po' di nostalgia delle persone che sono qua per capire che starò là sei mesi!!! Insomma, anche stasera che ho salutato un po' di gente non mi sentivo in clima di addio o almeno di un lungo arrivederci, sembrava una serata normale, una come tante... Chissà, sono fatta un po' strana... Oppure forse sono già abituata all'idea e non lo so...
Comunque, passando ad altro, scrivo qui quella che sarà la mia "Bibbia" per affrontare questo viaggio, quest'avventura e questo cammino di crescita...
Le sette regole dell' arte di ascoltare
di Marianella Sclavi
1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
2. Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi. Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare prospettiva.
3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a capire come e perché.
4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché incongruenti con le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da sè.
Un bacio a tutti e buonanotte!!!
Ps: Ciao Erica!!! Scusa ancora, ho capito chi sei ora! Mi aveva un po' spiazzato quello che mi avevi scritto sulla Spagna perché non sapevo partisse... Forza!!! Sei mesi passano in fretta e poi stai parlando con il guru delle storie a distanza ormai!!!
Comunque, passando ad altro, scrivo qui quella che sarà la mia "Bibbia" per affrontare questo viaggio, quest'avventura e questo cammino di crescita...
Le sette regole dell' arte di ascoltare
di Marianella Sclavi
1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
2. Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi. Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare prospettiva.
3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a capire come e perché.
4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché incongruenti con le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da sè.
Un bacio a tutti e buonanotte!!!
Ps: Ciao Erica!!! Scusa ancora, ho capito chi sei ora! Mi aveva un po' spiazzato quello che mi avevi scritto sulla Spagna perché non sapevo partisse... Forza!!! Sei mesi passano in fretta e poi stai parlando con il guru delle storie a distanza ormai!!!
02 settembre 2006
Piccola pi viaggiatrice...
Ehila! Intanto devo ringraziare l'Adri che è la musa ispiratrice del titolo del post di stasera...
Piano piano sto cominciando a entrare nell'ottica di idee che tutto questo sia vero, che ho davvero vinto l'Erasus a Cergy e che starò là per sei mesi... Forse ho iniziato ad entrare in contatto, o meglio, a schiantarmi addosso a questa verità solo ieri, quando sono andata a padova a firmare il contratto Erasmus. Prima non mi sembrava vero, non mi riuscivo a capacitare... eppure è successo!!! E adesso ho mille progetti, mille idee, mille cose da fare, un desiderio enorme di vivere quest'avventura al meglio, di fare tante tante esperienze e di conoscere persone stimolanti! E pensare che fino all'altro giorno sembrava così distante! Ad essere onesta ancora mi sembra distante, anche se comincio ad avvertire qualche segnale di avvicinamento alla concretizzazione piena di quello che mi sta succedendo. O forse una concretizzazione piena è impossibile? Non sono ancora nell'ottica di idee che mancano 5 giorni!!! Forse è colpa dell'esame che devo fare il giorno prima della partenza, non so, ma non riesco ad avere la testa connessa con il fatto che parta! Non ho ancora fatto la valigia!!! E questo è stranissimo per me!!! Magari qualcun altro che ha fatto l'Erasmus mi sa dire quando ha realizzato che stava veramente succedendo?
Oddio, ho un po' di ansia, quante cose da fare!!! Mi viene paura al solo pensiero di quale opportunità fantastica ho tra le mani, un brivido incredibile perché temo di sprecarla, di non viverla pienamente e di non essere in grado di sfruttarla al 100%... ma si sa "la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare..."(Jovanotti). Quindi mi lancerò in quest'avventura e prenderò tutto ciò che ne deriva, cercando di ascoltare e scoprire me stessa innanzitutto...
A dire la verità oggi, mandare un po' di sms in giro per comunicare i miei contatti mi ha fatto percepire la partenza, ma non è stato tanto nell'inviare i sms, quanto nel ricevere le risposte, i saluti... Ho l'impressione che tutti siano più consci di me che sono in partenza! Mi sembra che manchi ancora una vita al 6 settembre, data fatidica, invece no, 5 giorni...
Cavolo, suggerimenti su qualcosa da portare via? Qualcosa da mettere in valigia da non dimenticare a casa? Ahhh... Mi sa che mi conviene scrivermi una lista di cose da fare in questi giorni... e visto che ci sono di cose da fare là, troppa voglia, mi sento un vulcano di idee!!!
Qui lo dico, a Parigi voglio essere una SPUGNA!!!Alt!! Non fraintendetemi, lo so, già sento ghigni alcolici, non è quello che intendo! Voglio essere una spugna e assorbire più che posso, desidero imparare, conoscere, mettermi alla prova, crescere... Mi piacciono le sfide e so che questa lo è... e abbastanza grossa, no? E poi desidero al mio ritorno trasmettere tutto quello che ho assorbito e che per me è stato importante alle persone che mi sono intorno, perché crescano con me e possano vivere un po' quello che ho vissuto io... E desidero anche essere fonte di interesse, di confronto per quelli che là mi incontreranno, perché io possa essere nel bene e nel male qualcuno di cui si ricorderanno... desidero costruire amicizie, legami, confronti utili per crescere e arricchirsi... Perché nessuno si allontani da me nelle stesse condizioni in cui a me è giunto (più o meno mi sembra fosse così la frase che cito dalla maglietta di Carlo e Signo...). E mi auguro che, se in questi 6 mesi mi perdo e non riesco a inseguire questa meta, qualcuno mi dia uno scossone e mi faccia notare cosa sto perdendo! Non voglio chiudermi in me stessa, non voglio chiudermi in un ghetto di italiani e non voglio (solo) fare la piccioncina!!!! Quindi se mai fosse fatemi rinsavire, ve ne prego!!!!
A questo punto vado a dormire, ho straparlato abbastanza... Buonanotte e che la notte porti consiglio... (soprattutto su cosa mettere in valigia e su come chiuderla poi..)
Ps: guardate Cars e C.R.A.Z.Y. se vi capita, due film che meritano, anche se per motivi molto distanti tra loro...
Piano piano sto cominciando a entrare nell'ottica di idee che tutto questo sia vero, che ho davvero vinto l'Erasus a Cergy e che starò là per sei mesi... Forse ho iniziato ad entrare in contatto, o meglio, a schiantarmi addosso a questa verità solo ieri, quando sono andata a padova a firmare il contratto Erasmus. Prima non mi sembrava vero, non mi riuscivo a capacitare... eppure è successo!!! E adesso ho mille progetti, mille idee, mille cose da fare, un desiderio enorme di vivere quest'avventura al meglio, di fare tante tante esperienze e di conoscere persone stimolanti! E pensare che fino all'altro giorno sembrava così distante! Ad essere onesta ancora mi sembra distante, anche se comincio ad avvertire qualche segnale di avvicinamento alla concretizzazione piena di quello che mi sta succedendo. O forse una concretizzazione piena è impossibile? Non sono ancora nell'ottica di idee che mancano 5 giorni!!! Forse è colpa dell'esame che devo fare il giorno prima della partenza, non so, ma non riesco ad avere la testa connessa con il fatto che parta! Non ho ancora fatto la valigia!!! E questo è stranissimo per me!!! Magari qualcun altro che ha fatto l'Erasmus mi sa dire quando ha realizzato che stava veramente succedendo?
Oddio, ho un po' di ansia, quante cose da fare!!! Mi viene paura al solo pensiero di quale opportunità fantastica ho tra le mani, un brivido incredibile perché temo di sprecarla, di non viverla pienamente e di non essere in grado di sfruttarla al 100%... ma si sa "la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare..."(Jovanotti). Quindi mi lancerò in quest'avventura e prenderò tutto ciò che ne deriva, cercando di ascoltare e scoprire me stessa innanzitutto...
A dire la verità oggi, mandare un po' di sms in giro per comunicare i miei contatti mi ha fatto percepire la partenza, ma non è stato tanto nell'inviare i sms, quanto nel ricevere le risposte, i saluti... Ho l'impressione che tutti siano più consci di me che sono in partenza! Mi sembra che manchi ancora una vita al 6 settembre, data fatidica, invece no, 5 giorni...
Cavolo, suggerimenti su qualcosa da portare via? Qualcosa da mettere in valigia da non dimenticare a casa? Ahhh... Mi sa che mi conviene scrivermi una lista di cose da fare in questi giorni... e visto che ci sono di cose da fare là, troppa voglia, mi sento un vulcano di idee!!!
Qui lo dico, a Parigi voglio essere una SPUGNA!!!Alt!! Non fraintendetemi, lo so, già sento ghigni alcolici, non è quello che intendo! Voglio essere una spugna e assorbire più che posso, desidero imparare, conoscere, mettermi alla prova, crescere... Mi piacciono le sfide e so che questa lo è... e abbastanza grossa, no? E poi desidero al mio ritorno trasmettere tutto quello che ho assorbito e che per me è stato importante alle persone che mi sono intorno, perché crescano con me e possano vivere un po' quello che ho vissuto io... E desidero anche essere fonte di interesse, di confronto per quelli che là mi incontreranno, perché io possa essere nel bene e nel male qualcuno di cui si ricorderanno... desidero costruire amicizie, legami, confronti utili per crescere e arricchirsi... Perché nessuno si allontani da me nelle stesse condizioni in cui a me è giunto (più o meno mi sembra fosse così la frase che cito dalla maglietta di Carlo e Signo...). E mi auguro che, se in questi 6 mesi mi perdo e non riesco a inseguire questa meta, qualcuno mi dia uno scossone e mi faccia notare cosa sto perdendo! Non voglio chiudermi in me stessa, non voglio chiudermi in un ghetto di italiani e non voglio (solo) fare la piccioncina!!!! Quindi se mai fosse fatemi rinsavire, ve ne prego!!!!
A questo punto vado a dormire, ho straparlato abbastanza... Buonanotte e che la notte porti consiglio... (soprattutto su cosa mettere in valigia e su come chiuderla poi..)
Ps: guardate Cars e C.R.A.Z.Y. se vi capita, due film che meritano, anche se per motivi molto distanti tra loro...
Iscriviti a:
Post (Atom)